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Che stronzo mio padre


di geppettino2003
29.04.2013    |    78.901    |    4 9.6
"Un sonno che materializza gemiti ripetuti ed intensi..."
“Papà ma da quanto tempo non scopi mamma?”
“Cos’è sto parlare!”
“Ma non la vedi è sempre nervosa, incazzata, depressa. Detto tra uomini per me è in crisi di astinenza…è certo che le manca una bella passata di cazzo"”
“Ma come ti permetti stai parlando di tua madre!"
"No! sto parlando a mio padre Parliamo tra uomini. Rispondimi da quanto tempo non le passi una bella razione di minchia”
Siamo in macchina, papà è passato a prendermi dal meccanico dove ho lasciato la mia macchina per un problema allo sterzo. Resterò senza macchina per almeno due giorni.
“Mha! Credo da qualche mese. Non lo vedi come si concia in casa, sempre il solito anonimo vestitino, i capelli raccolti. Quella femminilità che mi aveva colpito si è lentamente persa, sembra sfiorita, e se devo essere sincero non mi tira più come una volta”
“ed è solo per questo. Non credi sia anche un po’ colpa tua”
“Ma che dici. Tua madre è un po’ bigotta sempre la solita solfa mai una iniziativa. Dopo tanti anni come si dice - se non è zuppa è pan bagnato - quindi…"
“Ma non è che ti sbatti qualcuna?”
“ma insomma che sono stè volgarità. Comunque no, però anch’io ho i miei bisogni Devo esserti sincero un po’ mi sono stancato, e qualche scappatella l’ho fatto, nulla di importante, la classica botta e via. ….Mica posso masturbarmi a cinquantatre anni."
una prima ammissione importante
"Dai sei arrivato scendi che devo andare in ufficio.”

“Mamma ma sei felice?”
“Sono una donna felicemente sposata, una bella casa ed un bel figliolo da accudire a cui dedico anima e corpo”
“Sul felicemente, ultimamente, ho qualche dubbio, e poi a 20 anni cosa mi devi accudire. Lavoro già e potrei essere indipendente”
“Si e le camice chi te li lava e poi le stira, la camera chi la mette in ordine. E poi chi ti fa da mangiare… perché sta domanda?"
“Così" e subito dopo incalzo "mamma da quanto tempo non fai l’amore con papà?”
“Ma che domande sono, e poi come ti permetti, sono cose intime, a te la cosa non riguarda”
“Dai mamma alla mia età cosa credi che non sappia di certe cose, e come sia importante in un rapporto di coppia un po’ di intimità. Mica sei vecchia avrai anche tu le tue esigenze, no!”
“ma a te cosa interessa?”
“dai non fare la finta tonta, la serenità in casa manca a me per come manca a te, e siccome non sono nato ieri qualche motivo deve pur esserci se non ascolto più i tuoi gorgheggi notturni"
“Sarà oltre un anno. Embhe!”
Prendo atto che, nel mentre mio padre ha perso la cognizione del tempo, mamma ha scandito, con determinazione, il lungo, e lento, trascorrere della sua astinenza.
Quell'oltre è, infatti, sintomatico!
“Mamma vedi, credo tu abbia un problema! In casa non c’è solo da pulire, mettere ordine, cucinare lavare e stirare c’è anche papà che, credo, meriti forse qualche attenzione in più”
“Chi quello ma se è sempre preso dal suo lavoro, da quando poi ha cominciato ad allenare quei ragazzini a basket non c’è mai, e quando c’è dorme sempre. E poi anche se volessi fare, diciamo qualcosa, in casa ci sei tu!”
“Ora mi vorresti far credere che a momenti non fai sesso per colpa mia”
“No è che la sera sono stanca e al mattino ci sei ancora tu in casa”
"Dai non dire sciocchezze mica è la prima volta che accade. Sono cresciuto ascoltando i tuoi gemiti notturni o i tuoi risolini le mattine di festa"
"Oh mamma mia e come te ne sei accorto. Vedi che ho ragione!"
“diciamo pure che il silenzio, in particolari momenti non è il tuo forte!”
"ma ce dici?"
“Comunque sarebbe il caso che ti decidessi a fare qualcosa di meno in casa e dedicarti un pochino al tuo uomo”
"Non si vive di solo sesso!"
"Si ma ho il dubbio che tu cominci a vivere di ricordi e se rischiassi che papà si trovi un’altra"
"No questo non lo potrei sopportare. Dovessi accorgermene dopo un secondo sarebbe fuori di casa"
"allora se posso darti un consiglio comincia ad eliminare sti straccetti, mettiti una gonna, un po’ più corta, una magliettina aderente e anche scollata, tira su i capelli, truccati un po’ e fagli vedere di che pasta è fatta la mia bella mammina. E che cavolo riscopri la tua femminilità. Ma ti rendi conto che non è possibile, scusa vuoi far passare le cose così come il lento battere del tempo, hai cinquant’anni e non sei mica da buttare. Comincia a pensarci!"
"Eh si! adesso mi metto a giocare, con le mille cose che ho da fare, e poi dove devo andare"
"Devi restare a casa e riappropriarti del tuo posto di moglie e di… amante"
"ma cos'è sto parlare! adesso ho da fare"
"e cosa hai da fare di più importante? secondo me dovresti fare anche altre cose!"
"Dai smettila non è proprio il caso continuare"
Nell''ultima frase traspare chiaro l'orgoglio della donna ferita!

Queste sono le riflessioni che ho fatto con i miei perché credo che in casa a breve avremo qualche problema. Mamma ha immolato la cura della sua persona alle mille esigenze di una famiglia, dando priorità assoluta alle sue incombenze domestiche. Papà, conoscendolo avrà, inizialmente, pure tentato qualche avances ricevendone in cambio occhiatacce e stupide resistenze. Dopo mesi si sarà pure stancato ed è subentrata la strafottenza, se poi aggiungiamo quel suo nuovo impegno sportivo il cerchio si chiude. Chissà con quale mamma dei suoi atleti scopa!

Da quelle riflessioni sono passati un paio di giorni ed in casa la situazione non è cambiata.
Mia madre è sempre più chiusa in se stessa e poche sono le occasioni per vederla serena e gioire dei suoi splendidi sorrisi, mio padre, dopo l'ufficio, è sempre più preso dal suo attuale ruolo di allenatore. Alle 17,00 a casa un cambio veloce e, con il borsone, in palestra sino alle 21,00. Questo ogni giorno. Per non parlare poi del sabato o della domenica sempre fuori per le partite di campionato o per pianificare la prossima trasferta. Sembra farlo apposta!
La cosa mi dispiace, e nel contempo mi preoccupa così tanto che mi sono imposto di trovare io una soluzione al loro problema.

"Sai non sei il solo. Molti ragazzi della tua età comprano lingerie diciamo particolari per belle signore, però dovresti meglio descrivermi il corpo della tua amante, altrimenti non azzeccheremo la taglia giusta, se poi mi dici cosa le piace indossare…questo, almeno, lo dovresti sapere! Sai la lingerie, per una donna, è l'arma di seduzione più intrigante che ci sia…e poi dimmi a te cosa piacerebbe…"
La prima idea che mi è venuta è rinnovare il look di mamma! E' tanto che non faccio regali a mia madre. Ho risparmiato qualche soldino così ho deciso di investire nella mia tranquillità domestica. Sono nell'outlet vicino casa ed ho già preso una gonna ed un maglioncino, nulla di particolare, la gonna un po’ corta sopra il ginocchio ed una camicetta di un accattivante color rosso. Non ho mai comprato abbigliamenti femminili però ad occhio credo di averci azzeccato.
Adesso sto facendo, davanti alla commessa, la figura di quello che si scopa le tardone, non posso certo dirle che il mio pensiero è, invece, rivolto alla donna che mi ha messo al mondo e che vorrei godesse della bella porzione del cazzo di mio padre! Comunque ho qualche difficoltà a descrivere la figura di mia madre. Una donna non alta, un pò in carne ma con le curve al posto giusto, per la taglia azzardo una 44. Ma non so rispondere in fatto di gusti per cui giro intorno al problema confessando l'esser un po’ tradizionalista di mamma convinto che la parola trasgressione non faccia parte dell’attuale suo vocabolario.
Oltre un quarto d'ora per confermare che tutto potevo immaginare tranne che ci fosse una così ampia scelta di intimo femminile. C'è proprio da sbizzarrirsi!
La ragazza, sorniona, mi sottopone un semplice completo, mi piace ma lo trovo del tutto anonimo, diciamo che cerco qualcosa di originale che nel contempo sia anche un po’ intrigante. Scarto per ovvi motivi il mini perizoma e non considero il tanga con la civettuola aperture nella parte più intima. Mamma credo si incazzerebbe.
Decido, quindi, per un intraprendente body trasparente in delicato di pizzo e rete color rosso, con un ampia scollatura sulle coppe che, sostenendo il seno, metteranno in evidenza tutta la procacità delle mammelle di mamma. Tra le dita lo rigiro immaginando mamma con le natiche esaltate dalla sottile striscia che dal fondo schiena va a sparire tra le cosce.
"Vedo che sei esigente, queste trasparenze, semplici e sensuali esaltano, le forme di un bel corpo. La trasparenza è come una seconda pelle, dona sensualità e snellisce le forme. Sono certa che sarà irresistibile e particolarmente sensuale e saprà farti impazzire lasciandoti spaziare a fantasie di ogni genere. Ti suggerisco abbinarci calze autoreggenti in seta, magari con il bordo di un fantasioso pizzo"
Però che intraprendenza la ragazzina!

Tornando a casa,soddisfatto dei miei acquisti, penso all'originale disegno del body. Indossato darà un tocco di elegante erotismo alla mise di mia madre facendole ritrovare quella sua sensualità perduta per quei bollenti momenti a letto e nel contempo darà, certamente, il là per papà a ritrovare una perduta passione!
Mamma mi guarda sorpresa e, oserei dire, quasi inebetita "ma che ti sei messo in testa, devi essere diventato proprio scemo, non ho il tempo di mettermi a giocare" rigirando tra le dita il particolare capo di finissima lingerie.
Tenta una inutile resistenza che si infrange contro la mia ferma determinazione. Certo non mi sarei aspettato una sua immediata accondiscendenza, ma il primo passo è fatto. Ora è da costruire la strategia!
"Si e anche qualora li indossassi lo convinci tu a tuo padre a mollare un po’ dei suoi impegni e di stare in casa!"
"questo lascia farlo a me"
Non è stato facile ma ci sono riuscito!

"Certo indossata così la camicetta fa poco effetto, ma se lasci il terzo bottone della camicia sbottonato, per far intravedere il bordo dell'accattivante pizzo, è molto meglio, ti tiri su i capelli, un velo di fard e un bel rossetto vivace e prepari uno dei tuoi pranzetti a base di pesce, una bella bottiglia di fresco vino bianco ed il gioco è fatto! Vedrai papà se ne accorgerà."
La mia gonna le fascia i fianchi ed il frivolo spacchetto laterale invita a più di un accattivante pensiero, la camicetta attillata aderisce alla sua figura, le calze nere impreziosiscono le sue gambe il body, forse di una taglia più piccola, esalta il fascino del bel femminone. Gli occhi lucidi sono il sicuro preludio di una notte all’insegna delle passione e della trasgressione
"Se non fossi mia madre te la farei io la corte mica aspetterei le tue avances"
" Sei scemo! Senti ragazzino mica pensi di potermi sfottere, ho una età" ma sorride
Un bacio in fronte sussurrando "Mamma fatti valere e fargli vedere di che cosa è capace una bella femmina, mica devo suggerirti io cosa fare"
"vai via e smettila di dire sciocchezze!" con gli occhi pervasi di una lasciva lussuria
Deve essere la sua serata speciale. Io esco con la scusa di cenare fuori. Una pizza ed un cinema certo del prossimo, ed imminente, fare dei miei genitori. Quattro ore di incessanti pensieri: Avranno fatto sesso? La immagino provocante giocare di seduzione trasmettendo con il corpo a papà la sua alta voglia di nerchia, e lui resosi conto dell'intrigante suo cambiamento avrà fatto porche avances magari sbattendola selvaggiamente sul tavolo della cucina. Mamma si sarà subito offerta o avrà fatto la preziosa. Non credo stavolta abbia reagito male ai palpeggiamenti di papà. Avrà sfamato un anno di astinenza?
Mamma mi racconterà mai le sue performance?

Torno a notte fonda. In casa regna il silenzio, e nel soggiorno la luce è ancora accesa. Cauto seguo la luce. Entro, mamma è sul divano, un bicchiere di vino semi pieno e quella bottiglia di vino bianco che le avevo suggerito, completamente vuota. La testa reclinata sullo schienale del divano, una mano sulle cosce e l'altra sul cuscinone, i lunghi capelli coprono leggermente il viso la cui espressione manifesta tutto il suo essere completamente assente dall'attuale realtà. Una gamba distesa in terra e l'altra leggermente raccolta in modo tale che la corta gonna è risalita sino al punto dove il bordo scuro dell'autoreggente contrasta con la porzione di coscia lasciata scoperta. La camicetta lascia intravedere solo il bordo del mio body ed il suo forzato respiro gonfia le procaci mammelle.
Mamma stasera ci aveva proprio messo impegno.
Mi avvicino sbiascica parole senza senso con il segno di grossi lacrimoni che disegnano un viso sofferente. "Non si è nemmeno accorto cosa avevo preparato per lui. Tuo padre è venuto un attimo non ha voluto cenare. Con la squadra hanno deciso di mangiare una pizza e poi partire per la trasferta. Devono fare 400 km. e vogliono andare piano piano….lo poteva dire stamattina…avrei evitato sta manfrina…"
Una confessione scandita male per gli effetti del corposo vino bianco che avrebbe voluto offrire al suo uomo di cui invece ha apprezzato, sola, il delicato bouquet.
Però che stronzo mio padre. Tornato a casa non può non essersi non accorto del cambiamento della sua donna. Avrebbe potuto rimandare la pizza con la squadra!
Lo stato di prostrazione di mia madre merita più di una mia attenzione. Mi siedo accanto a lei, sfilandole il bicchiere di vino dalle mani tentando, nel contempo, una inutile ricerca di possibile giustificazioni all'atteggiamento di mio padre. Ma sembra che parli solo! Decido quindi di portarla a letto.
Non mi è di grande aiuto nel percorrere i pochi metri del corridoio, barcolla, piange, e soffre!
In camera la adagio delicatamente su quel giaciglio che stanotte avrebbe dovuto ricevere due corpi impegnati in sfrenati amplessi ed invece, ora, assiste al mio amorevole fare di figlio. Sfilo delicatamente le scarpe, una per volta, raccogliendo delicatamente le sue gambe distendendole sul letto. Un plaid dall'armadio copre veloce il suo corpo.

In camera mia mi metto in libertà, accendo una sigaretta dedicandomi allo zapping, cercando di qualcosa che in tv mi concili il sonno. Sono i suoi flebili richiami che mi impongono di tornare da lei. Sicuramente l'alcool sta materializzando i suoi effetti e, prima dell'inevitabile pesantissimo sonno, sono chiari i segnali della imponente sbornia.
Ammetto a me stesso di sentirmi responsabile per questa sua intima sofferenza.
Timidamente decido che è meglio spogliarla. Il suo viso è contrito, ed chiara l'espressione di una intima sofferenza. Ho da sfilare la camicetta. Inizio dall’ultimo bottone, piano il secondo, risalgo. Mamma non mi è di alcun aiuto. Armeggio sul petto. Il suo respiro gonfia il petto e mi è impossibile non sfiorarle il seno, la camicetta è veramente attillata.
Ricordando il suo civettuolo fastidio per un intimo indumento leggermente stretto, il palmo della mano segue il ritmico suo lento respiro raccogliendo il calore del suo seno, le dita percorrono lambendo il bordo del body sfiorando un minuscolo capezzolo che sembra, al tocco, come fosse atrofizzato.
Per sfilare la camicia devo sollevarla, il suo corpo aderisce al mio. Il pizzo del reggiseno sfiora, per un attimo, il mio petto giusto il tempo per privarla definitivamente della camicia. Il suo petto accarezza il mio! Il respiro mi si ferma in gola nel sentire le sue morbide mammelle adagiarsi calde sul mio petto. Attenuo la luce del comodino con il rosso vivo della sua camicetta appoggiata sopra il paralume. L’appoggio al cuscino, con molta lentezza, slaccio la gonna. Dal fianco sgancio il gancetto e abbasso la lampo, tento di sfilarla tirandola lentamente dai lati. Il peso del corpo di mamma non rende agevole i miei movimenti. Solo girandola su di un fianco riesco a privarla della gonna. La guardo, mamma con quel mio body è veramente sexy avendo abbinato delle autoreggenti nere e, forse per studiata civettuoleria, un intrigante giarrettiera in raso rosso. La guardo, tento di risvegliarla dal suo torpore ma è perfettamente inutile.
Il plaid velocemente si adagia sul suo corpo privandomi di una paradisiaca visione!
Mi siedo sulla poltrona accanto al letto, è proprio il caso che mi soffermi un po’, giusto il tempo che Morfeo abbia definitivamente la supremazia su di un corpo sofferente. Mi appisolisco anch'io. Un suo lamento mi risveglia. La luce è fioca e mamma sdraiata è poggiata su di un fianco. Il plaid la copre a malapena e i suoi movimenti hanno permesso di mettere in risalto l'inizio di due splendide chiappe. Una gamba completamente distesa e l'altra leggermente raccolta mostrano il corpo di una donna che stasera si sarebbe donata al suo uomo nel più travolgente erotismo.
Non è ancora del tutto assopita anche se il vino lentamente sta avendo il sopravvento.
E' quasi sul ciglio del letto, la sposto, rigirandola sul letto, in poco trova la sua posizione. Pochi minuti e l'espressione del viso sembra materializzare momenti di oniriche fantasie. Un sogno forse erotico, all'insegna del desiderio di un maschio che sappia soddisfare una femmina calda e vogliosa che stasera materializza il suo accattivante fascino.
Mio padre deve essere stato veramente cieco a non accorgersi dello charme che la sua donna intendeva donarle!
Accarezzo la schiena, con tocchi delicati della mano concilio il suo sonno. La mano spazia sulla porzione di spalle che il mio intrigante body lascia scoperta. I suo lamenti si affievoliscono. Non mi ero mai accorto di quanto liscia fosse la sua pelle, ne immaginavo quanto potessero poterle piacere innocenti coccole. Ancora sulla schiena. Mi chino per raccogliere il plaid da terra e non posso esimermi dall'apprezzare l'accattivante fondoschiena valorizzato dalla minutissima stringa che va a nascondersi tra le gambe.
E' proprio stronzo mio padre. Mamma oggi sicuramente le avrebbe offerto il meglio di se stessa.
E ' un attimo il suo riaprire gli occhi, mi vede e sorride, ritengo percependo la mia presenza, si gira e supina richiude gli occhi. Le sono ancora accanto ed è forte il mio desiderio di accarezzarle il viso. Con il dorso della mano sposto i suoi lunghi capelli, lentamente scivolo sul collo. Lentamente il viso sta tornando sereno. La scuoto leggermente. E' quasi ormai rapita da un sonno pieno.
Però che bel corpo!

Ancora delicate carezze che come gradisce lei piacciono anche a me. Senza accorgermene una mano segue il contorno di belle mammelle esaltate dalla trasparenza del body. Sono delicato nei miei tocchi. Ed è la sua espressione che lentamente addolcendosi mi impone di continuare. Un dito segue il contorno del suo seno, prima una mammella poi, scivolando tra il profondo solco, risale sull'altra. Carezze delicate che ripeto più volte.
Che bella donna!
So che sto sbagliando, ma mi è quasi naturale far scivolare quel bordo che offrendomi la trasparenza di un accattivante seno, ora mi è di ostacolo all'assurdo desiderio di una morbosa visione! Anche se solo per un attimo.
Approfitto del suo dormire per avvolgere la morbida mammella che, plasmandosi tra il palmo della mia mano, sento bella soda, passo più volte la mia mano sul seno, con le dita sfioro delicatamente un capezzolo che, dopo un anno di un lungo torpore, avrebbe voglia di animarsi.
Picchietto ripetutamente la mano sul seno, lo scuoto è ormai chiara la mia volontà di sondare lo stato del suo torpore. Mamma reagisce scuote lentamente la testa, riapre gli occhi, mi guarda, ma i suoi occhi sono assenti. Accenna ad un altro sorriso mentre, impaurito, apprezzo la morbidezza dell'altra mammella.
Mi sento un porco! Sto approfittando del suo stato per scoprire fascino e seduzione della donna che oggi intendeva rispolverare il suo essere femmina ma che è mia madre.
La ammiro nella sua immobile posizione, nel suo dormiveglia solo il respiro muove il suo corpo. Le mammelle si gonfiano dando linfa a capezzoli che lentamente stanno crescendo.
Accarezzo di nuovo il viso, un dito segue il contorno di rinsecchite labbra, faccio una leggera pressione, mamma quasi naturalmente schiude la bocca, sento caldo il suo respiro avvolgermi il dito mentre perverso lo spingo in bocca, lasciandolo scivolare a contatto di una inerme lingua. Mamma sembra partecipare, incolpevole complice, lasciandosi possedere la bocca stringendo tra le labbra il mio dito. L'espressione del viso manifesta piacere mentre stantuffo mimando una intrigante pompa!
Dovrei vergognarmi di ciò che sto facendo.
Con il dito bagnato inumidisco un capezzolo che sento infuocato stringendolo tra le dita. Mamma geme scotendo nervosa la testa. Si rigira appoggia il viso sul cuscino infilandoci sotto le mani, raccoglie le gambe. Il suo è un movimento naturale offrendomi la schiena.
Dovrei andare via, coprirla con il plaid e ritirarmi nella mia stanza. Mi accorgo, infatti, di essere leggermente infoiato. Ho un cazzo che spinge perverso tra le mie gambe. Mi alzo godendomi, in assoluto silenzio, un corpo veramente invitante.
Ma contro ogni mio volere la mia timida mano accarezza di nuovo le spalle, scivola sul fianco, sfiora il braccio e si sofferma, solo un attimo, su di una abbondante porzione del seno schiacciato dal peso del suo corpo. La ritraggo subito riportandola sulla schiena. Però come è morbido la sua mammella! Ancora sulla schiena ed ancora lascio scivolare la mano su quel seno. Stavolta, però, un po’ più a lungo per apprezzare il volume del procace seno. Dalle spalle lentamente lascio scorrere il dito ancora umido sino ad arrivare alla fossettina, inizio del suo accattivante culetto. Le dita spaziano tra il bordo del body, il candore della chiara pelle delle cosce e la delicata seta del bordo scuro delle autoreggenti.
Mi sposto. Che sto facendo! Non ragiono, non governo i miei pensieri ne il mio perverso fare! Sto adesso accarezzando la delicata pelle di chiappe intriganti. Il palmo della mano superficialmente sfiora una pelle delicata, segue il disegno di un bel culo scivolando sulle cosce. Anche l'altra mano si unisce e assieme apprezzano il candore di una pelle chiara. Solo che il contatto non è più superficiale è diventato intrigante!

Devo andarmene! Ma è il suo profondo sonno che mi spinge a restare. La guardo ancora. Una gamba si distende mentre l'altra leggermente si raccoglie. Il problema è che sono leggermente divaricate e ciò mi offre la possibilità di restare affascinato da piccoli riccioli neri che adornano un caldo intimo. E' più forte di me, non vorrei, ma comincio ad accarezzare le sue bellissime cosce impreziosite dalla delicata seta che le fascia.
Le dita impaurite scivolano sulla seta. Dal polpaccio risalgono di nuovo sul culo. Movimenti che ripeto più volte. Ed ogni volta è bellissimo.
Mamma geme ed ho il dubbio che siano gemiti che implorano l’esigenza di un bel cazzo.
Sobbalzo ad un suo movimento. Mamma alza la testa dal cuscino, dalla bocca un lamento si spegne quando la testa su riadagia sul morbido cuscino.
Riprendo ad accarezzarle morboso le belle chiappe. Una mano spazia sui glutei l'altra risale le cosce. Ogni volta cambia la pressione delle mie mani così come cresce la mia voglia di scoprire quanto del suo corpo mi è ignoto. Mamma muove il corpo, la testa spazia sul cuscino, le mani nervosamente ne abbracciano forte il contorno, mentre tra le sue gambe gioco con il minuto lembo del body. Le dita seguono l'esile tessuto perdersi tra invitanti chiappe, a fil di pelle le lascio andare su di un corpo che sento tremare al contatto.
Quasi naturalmente stende le gambe offrendomi, senza colpe, l'opportunità di lasciar scivolare una mano nell'interno coscia e l'altra seguirla perversa. Con entrambe le mani allargo le chiappe e con un dito gioco sul bordo del perizoma.
Sto accarezzando mia madre tra le cosce.

Un nuovo intenso fremito la obbliga a rigirarsi e, come se una forza a lei estranea la invitasse, con un respiro intenso, a divaricare leggermente ancor di più le gambe permettendo a interessate dita di armeggiare sui bottoncini del body. Una sua mano sfiora la mia, la accarezza, la stringe. Mi blocco, sussulto, il cuore mi sale in gola tagliandomi il respiro. Aprisse gli occhi rendendosi conto del mio perverso fare sarebbe seri guai! Ma è solo un attimo, il suo è un movimento assolutamente naturale. Innaturale, invece, è il suo scuotere la testa più volte mentre la mano risale soffermandosi, lunghi secondi sul diventato grosso capezzolo del suo seno.
Continuo è la scopro umida in mezzo alle gambe! Si sta eccitando???
Sfidando me stesso, e la morbosità che comanda il mio fare, sgancio molto lentamente l'ultimo gancetto del body e, dolcemente, lascio scivolare dal corpo l'accattivante indumento. Ora quella donna, mia madre, è nuda davanti ai miei occhi, offrendomi lo spettacolo di una bella cinquantenne vestita solo di intriganti calze ed un civettuolo reggicalze di raso rosso. Che gran fica che ha mia madre. una fica pelosa che dal monte di venere copre abbondantemente con i suo riccioli l'intimo taglio.
Sfrontato la mia impazzita mano gioisce del contatto con i piccoli riccioli scuri del suo intimo, ci passo su, ripetutamente le dita, accarezzo delicatamente una caldissima fica. Con il pollice gioco perverso tra l'intimo taglio sfiorandole la fessura…. Mamma ha ancora sussulto, stavolta intenso. Mi accorgo che un labbro è stretto delicatamente tra i denti. Ma è completamente assente. La guardo stasera è proprio una gran fica, e la sua voglia di farsi sbattere doveva essere altissima. La mia è una certezza che leggo da una espressione che materializza libidine.
Una sua mano sul viso, tra i capelli per poi spostarsi sul seno, appropriandosi di diventati grossi capezzoli. La testa si muove nervosa, il respiro gonfia uno splendido seno, la bocca si schiude per lasciare ad una plastica lingua l'opportunità di inumidire rinsecchite labbra. Un impercettibile gemito è la conferma che pur nel suo stato di incoscienza mamma sta vivendo questo momento come in un erotico sogno. La realtà prevarica il suo torpore, ed il corpo reagisce con travolgenti fremiti.
E' assente ma è come se stesse vivendo il mio supplizio.

Senza alcun rispetto spingo le gambe in modo da offrirmi la bella la visione della sua bellissima fica. Bagno un mio dito con l'abbondante saliva della mia perversa eccitazione, e lo passo tra il taglio di umide labbra. Al contatto è immediato un suo ennesimo brivido. Le mani fanno leva sul letto ed accompagnano il corpo a sollevarsi dalla supina posizione. Ma anche stavolta è un attimo. L'attimo di un profondo respiro. Ancora il mio dito, ancora tra le cosce. Ancora in bocca. E' bagnata. Sento crescere la sua eccitazione e un intenso calore permea il mio dito.
Un calore che assaporo perverso succhiandolo dal mio dito!
Una sua mano si unisce alla mia tra l'intimo incrocio di cosce oscenamente divaricate. Il suo dito si unisce al mio tra la pulsante fessura. Il mio dito si sovrappone al suo e spinge delicatamente. Geme ancora con profondi ed intensi respiri mentre spingo dentro quel dito delicatamente. Assieme accarezziamo la diventata dura clitoride, movimenti circolari per un morboso ditalino.
Ma che cazzo sto facendo!
Sto masturbando mia madre in quel suo smanioso sonno. Un sonno che materializza gemiti ripetuti ed intensi. Il corpo che reagisce alle mie carezze. Carezze di un figlio eccitato che adesso con il dito possiede l'intimo suo corpo. Il caldissimo intimo di una donna eccitata!
La sento calda, è un vulcano pronto ad esplodere. Accarezzo le intime labbra. Trema, pur completamente assente, al mio delicato possederla. Non è mia madre che sta godendo è il suo bisogno che è pronto a farlo! Un corpo alla mercè della mia lussuria. Un corpo elettrico che sembra risvegliarsi
Ho perso il governo dei miei movimenti. Sono spudoratamente eccitato. Avrei voglia di scoparla, farle assaggiare il duro cazzo di un giovane amante. Un cazzo che sto impugnando dallo slip!

Non posso mica scopare mia madre. Ma dedicarle una sontuosa pugnetta quello posso farlo. Non mi rendo conto, infatti, che sto accarezzando un cazzo diventato enorme. Lo stringo tra le dita sentendolo pulsare frenetico.
Ormai in un attimo sono, anch'io completamente nudo. Con un dito la possiedo e con l’altra mano tiro spudorato su di un cazzo che sta per scoppiare per il piacere.
Il mio dito spinge, non ha difficoltà ad entrare agevolato dai suoi caldi umori, e la mia mano tira veloce! Nella penombra della stanza solo i miei gemiti si accompagnano ai suoi intensi sospiri.
Mamma è vicina all’orgasmo…le sue dita stringono nervose le lenzuola. So che non è giusto ma è più forte di me. Sarebbe più giusto andarmene, lasciarla sola, coprirla, e non mancarle di rispetto. Ed invece continuo imperterrito al solo scopo di farla godere, tirando su di un cazzo che non vuole privarsi di questo momento.
Gode, con il corpo sul mio dito. E' caldo il suo piacere.
Stringo le labbra, strozzando in gola un violento gemito di sublime piacere e, avvicinandomi di più al suo corpo, vengo!
E' immensa la voglia di sporcarla tutta, schizzare il mio incestuoso seme su tutto il suo corpo, indirizzare i mie schizzi sul folto pelo di una fica bagnata, mischiare il mio seme al suo, inondarle il seno, imbrattare i capezzoli ed invece, per falso pudore, raccolgo la mia sborra tra le coppe del suo intrigante body.
Mi vergogno di quello che sto facendo ma non governo più i miei pensieri. Il suo essere inerme mi spinge ad essere ancor più sfrontato. Allungo le mani per stringere delicatamente i cresciuti capezzoli tra le dita e con la rossa cappella spargo il mio caldo seme sul suo seno.
Ancora più sfacciato porto il duro cazzo ancora sporco a lambirle la bocca. Appoggio la punta della cappella ancora intrisa di quel mio piacere che in parte le appartiene. Sfrontato picchietto delicatamente il cazzo sulle labbra. Colpetti che vorrei fossero violenti e che invece materializzano una scellerata delicatezza. Spalmo il mio seme tra le sue carnose labbra, seguendone l'accattivante contorno.
Mi è netto il suo lento schiudere la labbra. Il suo è un movimento inconscio ma è come se mi offrisse la bocca. Immediato è il mio appoggiare la palpitante cappella alle sue labbra, spingo morboso il cazzo in bocca. Solo la cappella. Mamma accompagna il mio fare,accarezzando avida con le labbra un cazzo sporco di sborra.
Spudorato spingo con delicata forza il cazzo nella bocca, piano piano le sono dentro. Mamma ha il mio cazzo in bocca. Stavolta il pompino è veramente sul mio cazzo.
Muove la testa ed il cazzo le scappa dalle labbra, con le mani governo il movimento del capo a seguire la grossa cappella che subito infilo di nuovo in bocca. Le labbra scivolano favorite dalla calda sborra, vorrei spingerle in cazzo sino in gola ma sporco l'invitante lingua del mio piacere continuando a tirare perverso sul suo viso!.……..

In cucina, mamma sta preparando il caffè. Di spalle posso confermare che mamma è tornata al suo naturale atteggiamento. Il solito anonimo scamiciato e i capelli raccolti. Nessuno potrebbe confermare la gran fica che è!
"Non mi ricordo niente. Neanche come sono arrivata a letto, ho solo un terribile mal di testa Il vino mi ha proprio lasciato una bocca pastosa. Chissà quanto ne ho bevuto"
Chissà se mai scoprisse che non era il solo vino!
"Ti ci ho portato io. Credimi non è stato facile. Eri completamente andata hai bevuto parecchio. Credimi non è stato facile spogliarti"
"Mi hai spogliato tu? Mi hai visto nuda! Oh mamma mia"
"Mica potevo farti dormire vestita!"
"Chissà cosa avrai pensato di tua madre"
"Mamma non ti preoccupare, ieri sera stavi veramente bene. Papà ha perso veramente una buona possibilità di…"
"tuo padre è veramente uno stronzo! Ho seguito i tuoi consigli, mi sono agghindata, ero pronta a tutto ed invece, ora, è come se mi sentissi intimamente sporca"
Sapesse quanto, invece, porco e sfrontato è stato suo figlio stanotte!
Lentamente si gira verso di me. Mi guarda. La stessa lussuriosa espressione di ieri sera, prima della cocente delusione. Le mani si appoggiano al lavabo, una gamba lentamente si raccoglie dando allo scamiciato l'opportunità di scoprire un corpo impreziosito da quel mio accattivante body che ha raccolto il mio incestuoso piacere.
Come mai lo ha indossato? Non si è accorta di niente? La mia sborra ancora a contatto con il suo seno! Una intensa scarica elettrica percorre la mia schiena lasciandomi di stucco
"questi sicuramente ti appartengono, come erano ai piedi del mio letto"
Cazzo……come ho potuto dimenticarli……..!!!!!!!!!!
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